AFFETTO E CONDIVISIONE ATTRAVERSO IL CIBO
Rosangela eredita l'amore e la capacità in cucina dalla nonna Teodolina e la mamma Ortenzia, due donne per cui la cucina non aveva segreti. Non dobbiamo immaginarci un tavolo di 4 persone e le ricette a portata di mano, ma una sapienza, una creatività spinta dalle esigenze, una costanza quotidiana a ricercare e riproporre ricette rielaborate non per vezzo se non per necessità, perchè i commensali erano sempre tantissimi; 9 fratelli con le loro rispettive famiglie che vivevano praticamente insieme e mangiavano insieme per il piacere di riunirsi e per condivisione familiare. Da qui nasce una vera e propria tradizione culinaria della casa Caputo dove l'incontrarsi a tavola era all'ordine del giorno non solo per la famiglia ma anche per gli innumerevoli amici, ed erano tanti perchè la famiglia Caputo era per la loro caratteristica simpatica e con tanta voglia di allegria. Alla festa della Madonna a Pollella, quartiere in cui abitavano a San Lucido, era un appuntamento fisso ormai poter degustare le loro polpette di melanzane e la loro trippa e patate che nonna Teodolina e mamma Ortenzia preparavano per tutto il quartiere. Rosangela rappresenta un patrimonio culturale culinario non di tradizione sanlucidana ma anche di storia familiare ricca di segreti, dove l'ingrediente magico è trasmettere ancora oggi il loro tipico modo di fare festa con il cibo e di comunicare cordialità ed accoglienza attraverso la tavola.