Vi è mai capitato di visitare un luogo ed avere voglia di respirare e attraversare in modo inesplorato quel territorio? Se la risposta è si capirete immediatamente il motivo per cui il Festival Arteinvivo propone esperienze e corsi di tradizioni musicali e di danza lucitane. Tali tradizioni, che siano attraverso lo strumento o la voce o il ballo, ti conducono immediatamente in una dimensione profonda del paese sia antico ma anche moderno, perché attraverso questi linguaggi si racconta e si vive la storia e le abitudini del luogo in modo diversamente impenetrabile. Rappresenta un’occasione unica perché per quanto ricchissime tali tradizioni sono inedite ed oltre le proposte Arteinvivo non è facile si possa accedere. La surdulina , l’organetto, il canto la tarantella … sicuramente calabresi ma in questo caso ad uso “lucitano”. Conoscere tutto ciò significa tuffarsi nella vera cultura del luogo divertendosi e vivendo emozioni avvolgenti e straordinari modi di condivisione.
Le tarantelle calabresi sono innumerevoli. In pochi sanno che la tradizione legata al ballo è vastissima in tutta la regione e di grande valenza storica ed antropologica. I gesti, le movenze, l’uso dello spazio, l’interazione con il compagno, l’atmosfera che si crea magicamente, tutto racconta la storia e le abitudini del posto. La tarantella lucitana è un’opportunità che propone Arteinvivo, perché poco conosciuta e raramente proposta in un corso strutturato. Nei suoi tratti distintivi la lucitana ha delle peculiarità inesplorate. A differenza degli altri stili di ballo calabrese ha uno stile non solo legato alla terra, contatto rinforzato da battiti dei piedi sincopati tipici, ma allo stesso tempo alla ricerca dell'elevazione al cielo. E' un tipo di ballo particolarmente performativo per essere nei balli popolari, che richiede molta energia, ma nonostante questo adatto, accessibile e consigliato a tutti perché crea uno stato d'animo gioioso e particolarmente coinvolgente che appassiona inevitalbilmente.
Francesco De Luca, in arte Telemare ,è un insegnante coreografo di Breaking dal 2005, ma vive da sempre le tradizioni musicali del proprio paese. Abituato ad ogni incontro ed occasione a condividere e celebrare attraverso la musica e la danza, ha condotto negli anni una ricerca accurata dei passi che differenziano la tarantella lucitana da quella delle altre zone del territorio. Tra i tanti bravissimi sanlucidani portatori di questa conoscenza, Francesco ha compiuto un lavoro di decodificazione dei passi e movimenti cercandone un significato antropologico tale da poter insegnare questo ballo sia a chi già è appassionato, sia a chi si vuole approcciare alla tarantella per la prima volta.
San Lucido ha una preziosa tradizione canora. Con il canto celebra appuntamenti importanti di aggregazione durante i 12 mesi e racconta abitudini e momenti nella vita degli abitanti sanlucidani nel corso della storia e dei secoli e ai giorni nostri. Che sia un modo per alleviare le fatiche dei lavori tra i campi o nella pastorizia, che sia un inno all’amata o il mezzo per scherzare a suon di strofa o partecipare ad una festa; conoscere e studiare il canto sanlucidano significa penetrare nel cuore del territorio in senso più profondo. Un modo attivo e divertente per entrare nell’antropologia del luogo attraverso l’uso del linguaggio dialettale, le tecniche vocali e l’interazione con tutti gli strumenti musicali tipici. L’esperienza del canto ad uso lucitano è un inedito ed un’opportunità che solo Arteinvivo può offrire attraverso incontri strutturati e volti a trasmettere questa preziosa conoscenza a persone non del luogo. Il corso è adatto a tutti e verrà sviluppato con la modalità “ascoltare e ripetere” e si affronteranno i seguenti temi: nozioni storico antropologiche sulla funzione del canto, studio della metrica e delle strofe, appoggi della voce, emissione, pronuncia e le differenti esecuzioni in relazione agli strumenti e alla danza.
La surdulina è lo strumento più tipico ed antico della zona tirrenica cosentina e in particolare sanlucidana. Si distingue dalla zampogna per la misura dei fischietti che si presentano più corti. Intorno a questo strumento c’è sempre un’atmosfera spirituale, ma allo stesso tempo misteriosa. La leggenda narra che i “sonatori di surdulina” sono suonatori del diavolo per il suono ipnotico e il tipico temperamento dello strumento e anche dell’esecutore. E’ uno strumento nell’ antichità legato all’attività della pastorizia. I pastori suonavano per trascorrere i lunghissimi lassi di tempo in montagna in attesa che il pascolo si concludesse. Oggi è ,insieme al canto, la pura espressione della tradizione musicale lucitana. Il corso è rivolto a chiunque vuole apprendere, conoscere o semplicemente fare esperienza di questo mondo antico. Durante il corso si farà esperienza delle diverse modalità di intonazione del suono dello strumento, l’accordatura, la realizzazione e il posizionamento delle ance, il modellamento della cera sui fori, la tecnica dell’immissione del fiato e altri accorgimenti e variazioni. Ci si addentrerà nella conoscenza e nello studio dei fraseggi delle tipiche suonate tradizionali, la suonata per ballo, la suonata per canto e la suonata del “cammino”.
L’organetto è insito nella tradizione musicale sanlucidano, strumento protagonista di accompagnamento in particolare nei momenti di festa e condivisione. La sua funzione nella tradizione è soprattutto di accompagnamento al canto e alla tarantella del luogo. Il corso è rivolto sia a chi si approccia per la prima volta allo strumento (principianti) sia a chi ha già esperienza (avanzati). Il corso propone la suonata tipica ad uso lucitano eseguita con l’organetto a otto bassi e le variazioni di suono che verranno studiate nelle sue differenti tipologie, sonata per ballo e sonata per canto, seguendo le modalità specifiche utilizzate dal suonatore di riferimento. Tecnicamente il corso verte sullo studio della mano sinistra che esegue i bassi e gli accordi, su quello della mano destra che esegue invece la melodia e sul cambio del ritmo con l’utilizzo del mantice (che indica il cambiamento della nota). Il corso è rivolto sia a chi si approccia per la prima volta allo strumento (principianti) sia a chi ha già esperienza (avanzati).
La passione per l 'organetto inizia per Marco improvvisamente come un amore a priva vistaUna tradizione una passione tramandata in famiglia. Iniziò a studiare da piccolo la fisarmonica e dopo un paio di anni anche l'organetto. Negli anni porta avanti una continua la ricerca dei suoni più tradizionali e suonate tipiche alla scoperta dell'uso dell'organetto nelle varie situazioni di festa e condivisione.
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nullam porttitor augue a turpis porttitor maximus. Nulla luctus elementum felis, sit amet condimentum lectus rutrum eget.
© arteinvivo 2023