di Jesus Rodriguez Lenin
26 Dicembre 2021
Vincitore del premio Miglior interprete maschile di Danza ,per Max delle Arti Sceniche, con il suo spettacolo Origine del 2020, Marco Flores ( Arcos de la Frontera, 1981) è un punto di riferimento del baile flamenco puro. […..]
Non proviene da una stirpe flamenca ma da una famiglia di grandi aficionados, una casa dove c'era sempe un cante e una chitarra. A sette anni comincia a suonare la chitarra ma non c'è stata la possibilità economica di iscriverlo al conservatorio. A sedici anni dà a suo padre la delusione del secolo: “ Abbandonai la scuola al terzo trimestre dell'ultimo anno, poco prima di entrare all'università.”
Aveva scoperto la sua passione per il baile flamenco e non solo lasciò la scuola ma anche lo studio della chitarra per iscriversi ad un corso di baile.
“ Era qualcosa che mi aveva sempre attratto ma che non avevo mai approfondito. Antonio Canales venne a tenere un corso durante il Festival di Jerez e mi segnai. Io sapevo appena muovere qualche passo: conoscevo solo il tempo e il compàs grazie alla mia passione per la chitarra ma del baile non sapevo praticamente niente. E vedendolo per la prima volta decisi che avrei fatto questo nella mia vita o niente. Mi resi conto che al di là della passione c'era un mondo fatto di dedizione, studio e disciplina. Decisi di intraprendere questa strada.”
Negli anni duemila le cose erano più semplici, Flores ricorda che è riuscito a crescere come bailaor accademico e professionale grazie alla possibilità di fare esperienza nelle compagnie professionali mentre studiava. “ Le compagnie avevano all'epoca nove ballerini...ora a mala pena tre...” Per lui non è un problema ammettere che era davvero inesperto quando ottenne il suo primo contratto ma proprio queste prime esperienze lavorative e artistiche lo hanno fatto maturare e crescere.
“ Lavorare per me era un corso intensivo . Ho imparato a ballare direttamente sul palcoscenico, concentrandomi sui miei colleghi e compagni che avevano molta più esperienza e livello di me ed erano già grandi artisti”.
In questi anni di semiprofessionalità l'occasione arrivò tramite Luis Adame , proprietario del tablao El Cordobès, a Barcellona. Andò a Jerez per fare un casting per contrattare artisti per il suo locale. Più o meno la stessa cosa gli è successa con Sara Baras quando andò al Cordobes a cercare un bailaor per sostituire un componente della sua compagnia : “ Sara fu la possibilità di entrare nei grandi teatri e venire a Madrid, cominciai proprio lì al Teatro Coliseum. Le sarò grato per tutta la vita.”
Dopo essersi speso tanto nel corpo di ballo di Sara Baras e in quello di Rafaela Carrasco, nel 2010 Flores forma la sua compagnia.
“ E' una decisione che prendi quando senti dentro di te che è arrivato il momento. Sei un interprete ma senti di essere anche un coreografo, di voler raccontare le cose a modo tuo...ne sentivo il bisogno, il bisogno di chiudermi ore e ore in sala per cercare il mio modo”.
Nel suo curriculum: Premio Nazionale del Flamenco;Premio della Critica del Festival di Jerez nel 2012, quello dell'Occhio Critico della danza nel 2018.Nominato tra gli artisti di maggiore successo della 16a edizione della Suma Flamenca, celebrato ,ottobre e novembre scorso , nella rete della comunità dei teatri di Madrid, dove presentò il suo ultimo spettacolo Sta, cavallo y reina.